Neuer attacca Donnarumma per l’infortunio di Musiala: “Ha sbagliato, non doveva uscire così”

La buona notizia per Jamal Musiala è che l’infortunio rimediato durante Psg-Bayern Monaco al Mondiale per club è meno grave di quanto apparso in un primo momento. Nello scontro con Donnarumma, il 22enne attaccante tedesco ha rimediato la frattura del perone della gamba sinistra e la lesione dei legamenti. Tradotto in numeri significa uno stop tra i quattro e i cinque mesi. Dalla dinamica dello scontro si temeva un infortunio ben più grave e di conseguenza un’assenza più lunga. Musiala invece potrebbe rivedere il terreno di gioco già prima della fine dell’anno.
L’infortunio di MusialaLo scontro tra Musiala e Donnarumma è avvenuto nei minuti di recupero del primo tempo del quarto di finale tra Psg e Bayern, vinto alla fine dai francesi 2-0. Musiala è rimasto a terra urlando per il dolore, è stato portato fuori in barella mentre Donnarumma è scoppiato in lacrime: “Tutte le mie preghiere e i miei auguri sono per te, Jamal Musiala”, ha poi scritto sui social il portiere italiano. Tanti i messaggi di supporto al giocatore del Bayern, tra questi quello di Neymar: “Spero che tu guarisca presto e possa tornare presto a brillare, il calcio ha bisogno del tuo talento”.

Corretto o sbagliato l'intervento di Donnarumma? Neuer a fine partita è stato piuttosto duro nei confronti del numero 1 della nazionale: “Ha accettato il rischio di far male al suo avversario. In quella situazione non doveva uscire in quel modo, era un rischio. Sono andato da Donnarumma e gli ho chiesto perché non andasse da Jamal. Per me è una questione di rispetto, avvicinarsi e augurare tutto il meglio. Poi ce l'ha fatta. Io sinceramente avrei reagito in modo diverso”, ha detto il portiere del Bayern.

Chi si è schierato con Donnarumma è stato Thibaut Courtois, portiere del Real Madrid: “Mi sembra eccessivo dare la colpa a Donnarumma per l’infortunio di Musiala. E’ stata solo sfortuna, i portieri vanno sul pallone così come gli attaccanti quando ti vengono addosso non si tirano mai indietro”.
La Repubblica